Cina

settembre

La via della seta

via della seta

Durata: 14 giorni, 13 notti

Partenza da: Torino / Milano /Roma

Itinerario: Lanzhou, Zhangye, Liuyuan, Dunhuang, Turfan, Urumqui, Kashgar

Quota base individuale: in fase di definizione

Persone per gruppo: minimo 15, massimo 25

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Il ritmo della storia, in queste terre aride, risuona come un tamburo persistente. Vi segue nei vicoli. Si espande nelle grandi piazze. Penetra negli usci che chiudono moschee e case. Vi entra pungente nelle narici, mischiando pepe e cannella, cumino e cardamomo. Del resto qui siamo in una delle tante tratte che un tempo segnavano il percorso della seta, da est verso ovest e vicecersa. In un andirivieni costante di merci, animali, uomini e destini. Il profumo della gloria passata resta, anche se parte di essa è stata spazzata via dalla furia dei Khan mongoli. Una gloria e una fierezza che persiste, tenace, negli occhi delle popolazioni Uigure che abitano ancora qui. Granitici contro l’avanzare della popolazione maggioritaria cinese, gli Han. Genti con volti raggrinziti, barbe lunghe e bianche, occhi sottili, denti d’oro. Genti che al mercato ti sorridono e mostrano spezie, berretti, gilet ricamati, tappeti dai colori ipnotici. Un cuore che continua a battere, resistente e impavido. Oggi fronteggia l’avanzare, ovunque, del deserto.

I vostri hotel:

– Langzhou: Jing Jiang Sunshine Hotel ****
– Dunhuang: Dunhuang Hotel ****
– Zhangye: Lvzhou Holiday Hotel ****
– Turfan: Turfan Metropole Jin Jiang Hotel ****
– Urumqi: Hua Ling Grand Mercure Hotel *****
– Kashgar: Xing Yue Jin Jiang Hotel ****

mercato cina

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Giorno 1

Torino (Milano o Roma) / Pechino

Si parte dall’Italia con volo diretto a Pechino. Si arriva la mattina del giorno seguente. Pasti e pernottamento a bordo.

Giorno 2

Pechino / Lanzhou

Da Pechino con un volo interno arriviamo a Lanzhou, capoluogo della provincia nordoccidentale del Gansu.
Disbrigo delle formalità doganali e incontro con la guida locale per il trasferimento al ristorante per il pranzo.
Nel pomeriggio inizio delle visite di Lanzhou. La città sorge lungo il Fiume Giallo ed è chiamata anche “città dorata” per i fiorenti commerci che vi prosperarono anticamente grazie alla sua posizione lungo la Via della Seta. La sua storia ha inizio più di 2000 anni fa da quando varie popolazioni iniziarono ad attarversarla in lungo e in largo disperdendo qui le proprie orme con tradizioni, fedi e culture. Unni, tibetani e mongoli hanno creato i presupposti per trasformare la città, tra il V ed il XI secolo, in un importante centro per studi buddisti. Quando poi arrivò in Asia Centrale l’Islam, Lanzhou fu ricettacolo anche per questo nuovo credo. Bella la montagna della Pagoda Bianca, il Parco delle Cinque Sorgenti e i caratteristici i vicoli del quartiere musulmano.
Al termine delle visite sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

Giorno 3

Lanzhou (Binglingsi)

Prima colazione in hotel. Dedicheremo la giornata alla visita del complesso rupestre di Binglinsi. Il nome letteralmente significa “grotte dei mille Buddha”. Si tratta di 34 grotte rupestri e 149 nicchie per la meditazione privata. In verità questo luogo è  famoso per la gigantesca statua di Buddha Maitreya, cioè Buddha del futuro, che padroneggia l’intero complesso, alta ben 27 metri. I primi lavori a Bingling risalgono, secondo un’iscrizione trovata all’interno di una delle grotte, al 420 d.C., cioè agli anni durante i quali la Cina stava vivendo un tormentato periodo di divisione e di guerre conosciuto come “Medioevo Cinese”. In quegli anni di scompiglio politico e ideologico il confucianesimo, che fino ad allora era stata l’ideologia politica dominante in Cina, lasciò spazio a una religione proveniente dall’India, il buddismo. Il buddismo si presentò come nuova fede, aperta alle masse e non solo all’élite dei letterati e ben presto trovò anche il consenso dei regnanti che abbracciarono la nuova religione trovando in essa una nuova ideologia utile per la propria affermazione politica. Queste grotte sono scavate in un canyon che costeggia il fiume Giallo e tutt’oggi sono isolate dal caos delle emergenti metropoli cinesi e raggiungibili solamente via acqua. Pranzo in ristorante e rientro a Lanzhou. Cena in hotel e pernottamento.

Giorno 4

Lanzhou / Zhangye

Prima colazione. Trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza con treno veloce per Zhangye  (4 h circa di viaggio). All’arrivo incontro con la guida locale e trasferimento per il pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio visita alle Montagne Arcobaleno diventate un parco geologico nazionale protetto. Queste montagne sono chiamate così per gli incredibili colori che le contraddistinguono: le formazioni rocciose rossastre alte centinaia di metri sono caratterizzate da strati multicolore formatisi nel corso dei secoli che, a seconda della luce, dell’ora del giorno e delle condizioni atmosferiche, sembrano cambiare tonalità e arricchirsi di sfumature particolari.
Al termine sistemazione in hotel. Cena in ristorante locale. Rientro in hotel e pernottamento.

Giorno 5

Zhangye/ Liuyuan / Dunhuang

Prima colazione. Al mattino visita del Dafo Si, il tempio del “Grande Buddha” che risale alla dinastia dei Xia Occidentali, al cui interno si trova la statua del Buddha sdraiato dentro un tempio, più grande di tutta la Cina (lunga quasi 35 metri). Dopo il pranzo in ristorante locale trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza con treno veloce per Liuyuan  (4 h di viaggio circa). Arrivo e trasferimento in pullman a Dunhuang. Sistemazione in hotel. Cena  e pernottamento.

Giorno 6

Dunhuang

Prima colazione. Intera giornata dedicata a Dunhuang, oasi nella vallata del fiume Dang, chiamata sin dall’antichità “Banco di sabbia” e circondata da alte montagne e dal deserto del Gobi. Visita delle Grotte di Mogao. Note come le “Grotte Occidentali dei Mille Buddha”, sono uno dei tesori di arte buddista più famosi e preziosi di tutto il paese. La prima grotta fu scolpita nel 366 d.C. Secondo la leggenda, un monaco sognò 1.000 Buddha d’oro mentre si trovava in questa remota regione desertica. Durante il viaggio di ritorno verso casa pensò di trasformare i suoi sogni in realtà e iniziò a dipingere la sua visione sul muro di una grotta. Nei successivi 1.000 anni si susseguirono 10 differenti dinastie e gli artisti delle varie epoche contribuirono ad ampliare e modificare le caverne. Una rete di cunicoli rinforzati da pilastri che si estende da Nord a Sud per 1.600 metri fino alle aperture delle grotte, ornata da una struttura alta 50 metri e distribuita su cinque piani. I 1.600 metri di grotte furono scavate nella roccia arenaria nel corso di 10 dinastie dal IV al XIV secolo. I 45.000 m² di dipinti murali e le oltre 2.000 statue dipinte sono considerate il più grande tesoro Buddista al mondo. Laddove la superficie della roccia non si prestava bene agli scalpelli, gli scultori delle Grotte di Mogao misero statue di argilla a decorazione della grotta, disposte su pareti e soffitti appositamente dipinti. La statua più grande è alta 34,5 metri e la più piccola solamente 2 centimetri. Le pareti e i soffitti delle Grotte di Mogao sono decorati con bellissimi dipinti murali colorati. Una delle parti più suggestive è il cosiddetto “Santuario del Buddha”.
Pranzo in ristorante locale.  Cena in hotel.

Giorno 7

Dunhunag/ Liuyuan / Turfan

Prima colazione. Al mattino visita al Monte delle sabbie che cantano. Il nome deriva dal fatto che nei giorni di vento si può sentire il fruscio della sabbia che si sposta; anche se è solo una brezza leggera, i granelli di sabbia che sfregano tra loro producono un suono dolce, quasi una melodia. Lo stesso avviene quando si scende giù dalle dune; in un primo momento, la sabbia che scivola sotto i piedi sembra sussurrare, man mano che si scende, il suono si fa sempre più forte, in un crescendo, finché i passi riecheggiano come colpi su un tamburo. Secondo alcuni questo fenomeno si deve semplicemente all’eco, anche se in realtà il vero motivo è ancora un’incognita. Alcuni esperti giapponesi ipotizzano la presenza di antichi palazzi nel sottosuolo, mentre gli studiosi russi ritengono che sia il quarzo presente nella sabbia a scatenare il fenomeno. Per anni gli scienziati cinesi hanno condotto studi e giustificano il fenomeno come un effetto di risonanza acustica.  Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio sistemazione sul treno veloce per il viaggio verso Liuyan (4 h circa di viaggio). All’arrivo proseguimento in bus riservato per Turfan. Sistemazione in hotel. Cena libera. Pernottamento.

Giorno 8

Turfan

Prima colazione. Visita alla città vecchia di Gaochang, capitale degli Uygur nel IX secolo. La città si sviluppò come centro commerciale lungo la Via della Seta; venne abbandonata verso la fine del XV secolo. A 6 km circa dall’antica città si trovano le tombe di Astana, una serie di sepolture sotterranee utilizzate dagli abitanti di Gaochang per circa 600 anni, dal 200 all’800. All’interno sono stati trovati corpi mummificati dalla siccità ambientale con accanto offerte di cibo, statuette in legno e ceramica, monete in oro e argento. Escursione alle Grotte dei Mille Buddha di Bezeklik. Si tratta di una sessantina di templi rupestri alcuni risalenti alle Dinastie Settentrionali e Meridionali e altri al XIII secolo. Pranzo in ristorante locale e nel pomeriggio proseguimento delle visite al Minareto Sugong a pianta tonda, in stile afgano che presenta un curioso gioco ottico nella disposizione sfalsata dei mattoni, dedicato al principe Su e Museo di Turfan. Terminate le visite rientro in hotel. Cena e pernottamento.

Giorno 9

Turfan / Urumqui

Prima colazione e visita dell’antica città di Jiao He, a 10 km da Turfan. Capitale degli Unni Xiong-nu raggiunse il culmine dello splendore nel IX secolo sotto la dominazione degli Uygur e fu infine distrutta da Genighis Khan nel XIII secolo. Le rovine risalgono probabilmente all’epoca Tang. Pranzo in ristorante e partenza per raggiungere Urumqi. Arrivo e sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Giorno 10

Urumqui

Prima colazione. Inizio delle visite a Urumqi situata ai piedi della catena Tian Shan. La città costituiva una tappa molto importante lungo la Via Settentrionale della Seta. Era un antico mercato dove si incontravano carovane da e per l’Oriente. Crogiuolo di etnie diverse, qui si possono incontrare i visi grinzosi dei vecchi uiguri, etnie più occidentali dalla carnagione chiara e nasi affilati, gli occhi a mandorla e le facce piatte dei Mongoli o dei Cinesi Han. Ancor oggi la città è ricca di negozi e soprattutto famosa per la produzione e vendita di tappeti. Al mattino visita del Museo dello Xinjiang, tappa imperdibile per i viaggiatori che percorrono la Via della Seta. Il museo conserva la mummia di una donna che l’analisi del Dna ha dimostrato essere caucasica e che risale a 3500 anni fa. Il fatto che i primi abitanti dello Xinjiang arrivassero da ovest e non da est dà forza al nazionalismo uiguro. Ai visitatori che però sono estranei a queste polemiche il tutto trasmette un profondo senso della storia umana. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio escursione al Lago Tianci (Lago del cielo), sul monte Tianshan, a circa 110 km da Urumqi, situata ad un altitudine di 1.980 m.s.l.m. Il lago, a forma di mezzaluna e lungo circa 3 km e largo 1 e mezzo nella sua parte più ampia. Le sue acque, particolarmente limpide, raggiungono una profondità massima di oltre 100 metri.  Al termine rientro in hotel. Cena in hotel. Pernottamento.

Giorno 11

Urumqui / Kashgar

Prima colazione. Al mattino visita del Parco Hongshan e passeggiata al bazar internazionale e alla città vecchiaPranzo in ristorante locale. Trasferimento all’aeroporto e volo per Kashgar. I mercanti, gli avventurieri, gli esploratori giungevano a Kashgar ( Kashi in cinese),  da Gilgit e dalla valle di Hunza dopo mesi di duro e pericoloso  cammino attraverso gli odierni Iran, Afghanistan,Tagikistan, o attraverso Turkmenistan e Uzbekistan. La Via della Seta, che in realtà è una serie di piste carovaniere, si dipartiva in due rami: quello settentrionale che giungeva fino a Urumqi e quello meridionale che passava attraverso il deserto di Taklimakan, chiamato il “ deserto del non ritorno”, già descritto nei diari di Marco Polo. Trasferimento e sistemazione in hotel. Cena. Pernottamento.

Giorno 12

Kashgar

Prima colazione. Intera giornata dedicata alla visita del variegato mercato che ogni domenica si svolge in città, in cui si trovano ogni genere di mercanzia: cammelli, cavalli, asini, pezzi di ricambio di auto e camion e ancora frutta, carni,  pollame,  vestiario, attrezzi e utensili. Pranzo in ristorante locale in corso di visite. Cena in hotel. Pernottamento.

Giorno 13

Kashgar / Pechino

Prima colazione. Al mattino visita della Moschea Id Kah, risalente a quattro secoli fa in stile persiano con la classica cupola e gli esili minareti; passeggiata lungo la strada degli artigiani, dove si possono trovare  esperti in strumenti musicali e orefici, visita del  Mausoleo  di Abjak Hoja , del XVII  secolo, con i minareti e  la cupola in maiolica verde e bianca. La famiglia Khodja, originaria di Samarcanda, si arricchì con i dazi pretesi dalle carovane in transito. Qui sono sepolti Hidajetullah Khodja, un santo missionario musulmano e i suoi 72 discendenti. Pranzo in ristorante locale.  Nel pomeriggio trasferimento all’aeroporto in tempo utile per volo di linea Air china per Pechino.

Giorno 14

Pechino / Torino (Milano o Roma)

Volo di rientro da Pechino in Italia.

Quota individuale di partecipazione

In fase di definizione

Cina Via della seta
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Un libro per il viaggio

La Cina è davvero «vicina» come recitava il titolo di un vecchio film d’autore? No, sostiene Giada Messetti nel suo Nella testa del Dragone. È, anzi, molto lontana. Soprattutto, è diversa.
Perché – continua l’autrice, sinologa, che in Cina ha vissuto sei anni – esistono dieci, cento, mille Cine. Esplorarle è come fare un viaggio su una macchina del tempo, passando da villaggi remoti rimasti all’epoca preindustriale a smart city avveniristiche dove, fermo al semaforo in motorino, può capitare che un drone ti intimi di indossare il casco se vuoi evitare una multa salata. Grazie al suo lavoro, Giada Messetti ha potuto indagare da vicino le contraddizioni di questo paese e soprattutto vedere plasmarsi e maturare quella che è stata definita «l’era dell’ambizione». Percorso da un flusso irrefrenabile di energia, slancio e obiettivi di progresso, il Celeste Impero ha infatti saputo trasformarsi e sfruttare al meglio i vantaggi della globalizzazione, in una vertiginosa ascesa che ha sovvertito i paradigmi geopolitici come mai prima d’ora. Dal «Nuovo Mao» Xi Jinping alla sfida con gli Stati Uniti per la governance globale, dal Sogno cinese al progetto della Nuova via della seta, dalle incredibili innovazioni tecnologiche alle proteste di Hong Kong, fino allo scoppio dell’epidemia di coronavirus, l’autrice ci accompagna in un viaggio appassionante attraverso la Cina di oggi, facendo chiarezza tra stereotipi e realtà, aiutandoci a comprendere il presente e il futuro di un paese sempre più decisivo sullo scacchiere globale. Nel nuovo assetto mondiale, per la prima volta noi occidentali «dobbiamo confrontarci con una cultura differente senza che il nostro presupporre di essere migliori o superiori conti o serva a qualcosa. Uno scenario completamente inedito.

Titolo: Nella testa del Dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina

Autore: Giada Messetti

Editore: Mondadori

Collana: Strade blu

Anno edizione: 2020

Pagine: 192 p., Brossura

Un film per il viaggio

La storia, ambientata nella Cina di 2000 anni fa, divisa in sette regni, racconta delle gesta di Senzanome, interpretato da un Jet Li finalmente convincente dopo una troppo lunga serie di ottusi film americani. L’eroe del titolo che, tramite flashback, racconta al re di Qin, futuro imperatore, come sia riuscito a sgominare i sicari che lo stesso re gli aveva sguinzagliato contro.

Le scene ambientate nel deserto invece sono quelle di Dunhuang, una città sorta vicino a un’oasi nel deserto del Gobi. Dunhuang era una tappa indispensabile dell’antica Via della Seta, dove i commercianti si rifornivano prima di iniziare un lungo e faticoso viaggio oltre i confini dell’Impero. Poco fuori città si trovano le preziosissime Grotte di Mogao, un complesso di templi buddhisti scavati nella roccia e decorati con pitture murali. Oggi queste grotte sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

Titolo: Hero

Regia: Zhang Yimou.

Attori: Jet LiTony Chiu-Wai LeungMaggie CheungZiyi ZhangDao Ming ChenDonnie Yen

Genere Drammatico – Cina2002

Un video per il viaggio

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